Editoriale di Andrea Bedetti
Il 24 gennaio 1975 rappresenta una data fatidica per tutti coloro che amano la grande musica. Quel giorno, a Colonia, si svolse quello che viene considerato l’evento clou della storia della musica dal vivo, quando Keith Jarrett si sedette davanti a un Bösendorfer mezzacoda, uno strumento con evidenti problemi tecnici, dando però vita a un vero e proprio “rito sacrale”, qualcosa che è rimasto indelebilmente nella memoria di coloro che vi assistettero e di quelli, milioni in tutto il mondo, che ne acquistarono dapprima il vinile e poi il CD, pubblicato dalla ECM Records. Così, a cinquant’anni di distanza, abbiamo voluto ricordare quel mitico concerto attraverso il contributo “controcorrente”, a bocce ferme, di Francesco Cataldo Verrina e alla sua storia grazie a un articolo di Enrico Merlin.
A proposito di etichette discografiche, in questo numero avrete la possibilità di scaricare gratuitamente un sampler con tracce di una label votata alla più pura espressione audiofila, la romana Birdbox Records, della quale abbiamo intervistato anche il suo patron Lorenzo Vella. E se gli appassionati di classica potranno leggere con piacere e interesse gli articoli di Giovanni Acciai e di Edmondo Filippini, dedicati rispettivamente a Giovanni Pierluigi da Palestrina e al compositore giapponese Kōsaku Yamada, i cultori del jazz apprezzeranno il lungo contributo scritto da Francesco Cataldo Verrina su Steve Lacy. Un’altra intervista, curata da Gianluca Sfriso, è stata fatta a un vero e proprio gigante della tastiera filologica, Roberto Loreggian, del quale ho anche recensito il suo cofanetto di CD dedicati all’integrale per tastiera del sommo Girolamo Frescobaldi. Sempre per ciò che riguarda le recensioni CD, da questo numero il pianista Michele Benignetti inizia a collaborare con noi parlandoci di un disco dedicato ad alcune trascrizioni pianistiche di Bach.
Poi, Riccardo Mainardi ci svela delle registrazioni storiche “alternative” dei principali capolavori teatrali di Giacomo Puccini, mentre Noemi Manzoni parla del rapporto tra musica e letteratura anche grazie alla prima parte di un succoso racconto ottocentesco dedicato al “demoniaco” Niccolò Paganini. Inoltre, Alfredo Di Pietro, per gli aficionados della musica d’autore italiana, ricorda uno dei progetti discografici più importanti di Eugenio Finardi, Il cantante al microfono, dedicato al grande cantautore moscovita Vladimir Vysockij. Lo stesso Di Pietro, e qui entriamo nell’ambito dell’alta fedeltà, ci regala un ritratto di Bartolomeo Aloia, l’“Archimede” dell’Hi-Fi italiana; nella stessa sezione parliamo anche del preamplificatore Phono Quality Audio Supermotor, del Level Arkangel Streamer DAC, oltre a pubblicare una riflessione di Pippo Basile e un articolo introduttivo di Sandro Vero sulla magia del reel to reel.
Buona lettura a tutti!
Il Sommario
7 Editoriale
10 Il nostro CD: la Birdbox Records
18 Ma il vero Keith Jarrett fu quello del The Köln Concert?
26 Il Köln Concert, una “leggenda” sbocciata nelle avversità
30 Giovanni Pierluigi da Palestrina, il padre della musica d’ogni tempo
38 Yamada Kōsaku, colui che fece conoscere la musica classica in Giappone
44 Consigli di lettura
50 Roberto Loreggian, colui che trasforma il cembalo in un’orchestra
54 Girolamo Frescobaldi, il “faro musicale” di Roberto Loreggian
56 Steve Lacy, radiografia di un genio non sempre compreso
64 Puccini: una discografia alternativa
70 Lorenzo Vella, quando il sogno sonoro di un bambino diventa realtà
76 Alexander Tharaud riconsegna Bach allo spirito
80 Il Mahler della Seconda e della Quarta Sinfonia
86 Eugenio Finardi veste i panni di Vladimir Vysotskij
92 Bach, il clavicembalo e i periodi di Köthen e Lipsia
96 Il preamplificatore phono Supermotor
102 Game over (?) Il gioco dell’Hi-Fi avrà mai fine?
110 Con un “arcangelo” alla scoperta del digitale
114 Il reel to reel: le meraviglie di una riproduzione
120 Bartolomeo Aloia, l’“Archimede” dell’Hi-Fi italiano
126 Nell’antro magico di Debussy
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