Il primo disco registrato dal Subconscious Trio, formato da tre fenomenali musiciste, dal titolo Water Shapes e pubblicato dalla Da Vinci Jazz, è davvero convincente, grazie a un eloquio compositivo che permette un perfetto equilibrio sonoro tra pianoforte, contrabbasso e batteria, capace di esaltare un raffinato flusso melodico che si dipana negli otto brani del CD

Un classico trio jazz, pianoforte, contrabbasso e batteria, formato da tre fanciulle (chissà se si arrabbieranno, se le definisco così), tre valentissime interpreti che hanno dato vita nel 2021 al Subconscious Trio e che, nel corso dello stesso anno, hanno registrato a Milano il loro primo disco, che porta il titolo di Water Shapes. Tre interpreti che idealmente portano a un incontro e a una collaborazione multietnici, visto che la pianista e voce, Monique Chao, è nata a Taiwan, la contrabbassista, Victoria Kirilova, è bulgara, e la batterista, Francesca Remigi, è italiana, precisamente bergamasca. Inoltre, tutte e tre sono anche compositrici, condividendo la paternità degli otto brani che compongono il loro CD, pubblicato dalla Da Vinci Jazz (quattro sono di Chao e gli altri quattro sono equamente farina sia di Kirilova, sia di Remigi).

Fin dal primo ascolto, si possono affermare due aspetti: il primo è che ci troviamo di fronte a tre signore artiste, capaci di coagulare un suono che è esempio di ottimo equilibrio tra i tre strumenti (la ritmica, che ha il suo muscolo cardiaco nel raffinato eloquio di Francesca Remigi, è semplicemente trascinante), mentre il secondo, che riguarda il connotato compositivo, è che la tessitura musicale è squisitamente “liquida”, il cui fluire, a volte simile a un ruscello, altre a un torrente e, ancora, a uno stagno, è governato dall’elemento acquatico. Inoltre, come accade in Moving Castles, si denota la capacità di partire da una singola cellula tematica per ampliare progressivamente la volumetria melodica, il tutto con sapienza, accortezza, una delicatezza tipicamente femminile (chissà se le tre compositrici/interpreti si arrabbieranno ancora una volta, se mi esprimo in questo modo… ). Il livello compositivo, poi, è così omogeneo, un concentrato blended (tanto per restare in termini liquidi) tra le tre artiste, che non si nota alcun sfasamento o sbilanciamento a favore dell’una o dell’altra, una coesione ideale, una comunità di idee e di sensibilità come avrebbe dovuto essere quella che coinvolgeva Pentesilea con le altre amazzoni, come ci ricordano le loro gesta narrate dalla mitologia greca.

Le tre componenti del Subconscious Trio. Da sinistra, Francesca Remigi, Victoria Kirilova e Monique Chao.

«Water Shapes si ispira alla moltitudine di sfaccettature e cambiamenti nella propria personalità. Contemplazione intuitiva; estroversione energica e dolci momenti di solitudine; natura selvaggia e flessibilità – proprio come le molteplici sfaccettature dell’acqua. La musica del trio è una combinazione colorata di varie influenze. Cercano sempre l’equilibrio: dagli approcci tradizionali a quelli più contemporanei; dalle sfumature della art pop music, al patrimonio musicale orientale: la musica tradizionale bulgara, taiwanese, carnatica e italiana, oggetto di esplorazione nelle odissee musicali di tutte e tre le musiciste».

Ecco che cosa si legge nelle scarne note di accompagnamento, tanto per comprendere le finalità di questo primo loro lavoro discografico. Quindi, un incontro votato sia in nome delle fruttuose differenze stilistiche e culturali, sia in nome di un richiamo alla natura, di cui l’elemento primario, insostituibile, è dato proprio dall’acqua, da intendersi, reputo, come principio amniotico dal quale parte, inizia tutto, come le singole cellule compositive da cui si sviluppa, compiutamente e coerentemente, tutto l’articolarsi brillante, suadente, affascinante degli otto brani in questione. E se proprio devo impiegare delle similitudini, sempre tenendo a mente l’acqua, posso affermare che se Monique Chao rappresenta la propulsione data dall’idrogeno, Francesca Remigi ne incarna l’ossigeno, e infine Victoria Kirilova e il suo contrabbasso la debita fusione di questi due elementi.

Se il buongiorno si vede dal mattino, non nego di essere molto curioso e speranzoso di ascoltare presto un altro loro lavoro discografico. Incantevole sorpresa.

Molto buona anche la presa del suono, effettuata da Maurizio Berta. La dinamica è assai precisa, frutto di una notevole energia, così come di una piacevolissima velocità, il che dà modo al parametro del palcoscenico sonoro di avere le tre musiciste ricostruite in maniera assai ravvicinata, con il beneficio di ottenere ampiezza e altezza del suono, sempre ottimamente messo a fuoco. L’equilibrio tonale restituisce un’adeguata separazione e un pregevole scontorno della gamma medio-grave da quella acuta e, infine, il dettaglio è oltremodo materico, con tantissimo nero che focalizza in modo ottimale i tre strumenti.

Andrea Bedetti

    • Subconscious Trio – Water Shapes
    • Monique Chao (pianoforte e voce) – Victoria Kirilova (contrabbasso) – Francesca Remigi (batteria)
    • CD Da Vinci Jazz C00591

    Giudizio artistico 4/5

    Giudizio tecnico 4/5

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